La scoliosi è una deviazione vertebrale che si manifesta con una inflessione laterale accompagnata da una rotazione delle vertebre.
Non si corregge spontaneamente e si manifesta clinicamente con una sporgenza (gibbo) costale o lombare.
La rotazione e la cuneizzazione vertebrali sono sempre costanti e rendono rigida ed evolutiva, in grado variabile, la deformità.
La scoliosi è caratterizzata dalla strutturazione vertebrale, ossia dalla rotazione verso la concavità della curva delle vertebre comprese nella deformità.
La rotazione vertebrale, a sua volta, è responsabile di due fattori altrettanto peculiari della malattia: l’evoluzione ed il gibbo.
Nell’85% dei casi la scoliosi è idiopatica, cioè non se ne conoscono con precisione le cause. Probabilmente si tratta di una malattia genetica multifattoriale, che deforma la colonna vertebrale in modo progressivo. Si è visto però che c’è una predisposizione familiare, per cui se già la mamma o la nonna ne hanno sofferto, il bambino ha maggiori probabilità di esserne colpito. Non è vero invece che la scoliosi sia determinata dalle posture scorrette o dal peso eccessivo degli zaini che i bambini portano ogni giorno a scuola, che possono semmai causare a lungo andare dolori alla schiena”. Nelle altre forme meno frequenti, dette secondarie, la scoliosi può dipendere da patologie neurologiche, congenite, metaboliche
La scoliosi si manifesta durante la crescita, in particolare tra i 10 e i 13 anni, ed è in questo periodo dove bisogna intervenire tempestivamente.
“La scoliosi è una patologia vera e propria, che non ha nulla a che vedere con i cosiddetti “atteggiamenti scoliotici”, che sono dei vizi di portamento, che fanno assumere ai bambini posture che incurvano la colonna vertebrale. Si tratta di atteggiamenti viziati dovuti principalmente a mancanza di attività fisica ed a posizioni scorrette mantenute a lungo, ma non corrispondono ad una effettiva deformazione della colonna vertebrale.
La scoliosi è una patologia ad evoluzione piuttosto rapida, soprattutto durante la pubertà. Più presto si riconosce, più presto si possono cominciare i trattamenti; se si aspetta troppo si rischia di trovarsi di fronte ad una scoliosi più grave che richiede trattamenti più lunghi e severi. Se invece si interviene subito, quasi sempre si riesce a frenarne l’evoluzione ed a volte a migliorare la deformità della colonna, sempre con ottimi risultati anche dal punto di vista estetico. La terapia va per gradini, in base alla gravità dell’alterazione della colonna.
Attenzione alla psiche
Quando si deve sottoporre il ragazzo ad una terapia lunga ed impegnativa come quella per la scoliosi, è importante non trascurare neanche gli aspetti psicologici, tenendo conto che si tratta di un’età in cui ci si confronta con i coetanei ed è facile sentirsi diversi, soprattutto se costretti ad indossare un corsetto per tutto il giorno. Ecco perché è importante un counseling di tipo psicologico (normalmente effettuato dagli esperti che curano la scoliosi e solo in rarissimi casi da psicologi).